25 ago 2015

Recensione Come un Fiore Ribelle di Jamie Ford

Editore: Garzanti
Pagine: 352
Data di pubblicazione: 10 Ottobre 2013
Ambientato a Seattle nel periodo della grande depressione economica e finanziaria che investì prima gli Stati Uniti e poi il mondo intero, Come un fiore ribelle, Di Jamie Ford, è un romanzo che racconta la struggente storia di due anime, quella di un ragazzo che sogna di vivere un grandioso futuro e quella di una donna, che cerca di fuggire dal suo tremendo passato, entrambi alla ricerca di amore, speranza e perdono. Il ragazzino ha dodici anni, si chiama William ed è per metà cinese e per metà americano. Da cinque anni vive in un orfanotrofio di Seattle, vi è entrato quando il corpo senza vita di sua madre è stato trasportato fuori dal piccolo appartamento in cui vivevano. Da quando è nell’orfanotrofio l’amore è stato sostituito con la disciplina. Ma per William oggi è un giorno speciale, le suore hanno arbitrariamente stabilito che quello è il giorno del suo compleanno, è, in realtà, il compleanno di tutti i bambini dell’istituto, che per l’occasione vengono portati a teatro. Tra gli attori che compaiono, a William sembra di scorgere una donna che assomiglia incredibilmente a sua madre. A lui però avevano detto che sua madre era morta. Deciso a scoprire la verità, William fugge con Charlotte dall’orfanotrofio e insieme cercano di cercare la donna. Ma Seattle in quegli anni è un luogo oscuro e violento. Le strade nascondono mille insidie e pericoli, eppure qui, tra il contrasto delle strade buie e le luminose insegne dei teatri e dei club, William incontra uno sguardo che non ha mai dimenticato. Come un fiore ribelle, di Jamie Ford, è lo struggente racconto di un ragazzino che cerca l’affetto di una famiglia e un luogo chiamato casa.

- Una storia di sacrifici, sentimenti forti e coraggio -

Mi aspettavo tutt'altra lettura.
La copertina è un po' fuorviante: mi aveva fatto credere che il libro avesse uno stile più orientaleggiante.
Come già specificato nella trama di copertina, la storia si svolge a Seattle.

Sono i protagonisti a fare la differenza: sono persone di origine orientale stabilitisi in America.
Immigrati o figli di immigrati nati in Occidente, con qualche eco Orientale a condizionare ancora il loro stile di vita (antenati, tradizioni, tratti somatici).

La vicenda ha inizio nel 1934, in un orfanotrofio/collegio gestito da suore e nel quale sono ospitati sia orfani che ragazzini mandati a studiare dai genitori.
Il ritmo è scandito dalla quotidianità, dalle regole ferree delle suore, che impongono ai bambini un regolamento rigidissimo: poco tempo dedicato agli svaghi e più ai doveri.
Quasi tutti i personaggi che l'autrice ha deciso di approfondire e di far emergere hanno un tratto caratteristico che li rende unici, diversi:
William Eng, uno dei personaggi principali, è l'unico ragazzo dai tratti cinesi nell'orfanotrofio. 
La sua migliore amica, Charlotte, è una ragazzina cieca, incompresa dai più e in simbiosi solo ed esclusivamente con Will.

Nell'Istituto non si può fare alcun riferimento ai propri genitori, ma Will, in segreto, farà di tutto per trovare la madre.
Will è quasi sicuro di conoscerne l'identità: pensa si tratti di Willow Frost: un'attrice, ballerina e cantante famosissima. 

Per arrivare al succo della storia, bisogna però tornare un po' indietro nel tempo, dieci anni prima.
Grazie a un lungo e intenso flashback pressochè privo di interruzioni, il lettore ha modo di conoscere meglio la Willow Frost del passato, conosciuta allora con il suo nome di battesimo: Liu Song Eng.  
La scalata verso il successo di Liu viene raccontata dal principio.
Prima di diventare famosa, era una povera ragazzina, nata e cresciuta nella Chinatown di Seattle, è orfana di padre e vive con un patrigno freddo e una madre in fin di vita da mantenere.

Come per William, si ripresenta il problema della discriminazione razziale dovuta ai suoi tratti orientali.
Anche all'interno della stessa comunità cinese, la giovane è considerata una reietta: costretta a cantare in strada per guadagnarsi da vivere, la sua professione è considerata una vergogna, al pari della prostituzione, dalle donne cinesi modello.


"Per le aziende di bianchi lei era troppo orientale, e per quelle cinesi troppo moderna, troppo occidentale"

Da fenomeno da baraccone a icona di stile, da dilettante a diva acclamata il passo è lungo: prima di raggiungere la notorietà, Liu affronta un periodo costellato dalle difficoltà economiche, in bilico tra famiglia e carriera.
Unico conforto: il profondo legame stabilitosi con il figlio, il sostegno di un'amicizia e una storia d'amore.

"Voleva trovare il suo suolo, non solo sul palcoscenico, ma nella vita". 

Valutazione:

23 ago 2015

L'ultima Speranza della Terra di Lan Wright

Editore: Urania #844
Pagine: 176
Data di pubblicazione: 13 Luglio 1980

Prezzo: (copertina flessibile; da collezione) da € 6,50

Trama di copertina:
E' MARTE la risposta al problema della peste verde che va soffocando la Terra? 
E' MARTE la via d'uscita alla nebbia sempre più fitta che va ricoprendo i continenti? 
E' MARTE la possibilità d'un ritorno alla vita dopo l'anarchia e il caos che vanno distruggendo ogni resto di civiltà? 
Ma se L'ULTIMA SPERANZA DELLA TERRA è su MARTE, perchè intorno alle notizie provenienti dal Pianeta Rosso viene disperatamente mantenuto il più stretto segreto? 
Su un tema tradizionale, Lan Wright ha scritto un romanzo diverso: una storia perfettamente coerente, magistralmente articolata, e rigorosamente condotta fino alla più imprevista delle conclusioni.

Niente apocalissi catastrofiche con esplosioni e via dicendo, nessuna invasione aliena: semplicemente, il lento incedere della natura, che, passando inosservata, è riuscita a travalicare le barriere imposte dalla tecnologia umana, rendendo la Terra una pianeta inospitale e mettendo alle strette i suoi abitanti urbanizzati:

Una specie di Alga apparentemente innoqua ha infestato la Terra, diffondendosi a perdita d'occhio. 

Conseguenza: la Terra non è più quella che conosciamo. 
Inselvatichita e arretrata, l'umanità è costretta a retrocedere di fronte alla sovranità che la natura è riuscita ad imporre.
Ormai il destino è uno solo: prima o poi l'umanità, se non pensa a qualcosa per porvi rimedio, sparirà dalla faccia del pianeta, sostituita da alghe e funghi.

Per trarsi in salvo, l'unico modo sembra abbandonare definitivamente il pianeta.
Ma come fare?

Sembra che soluzione si nasconda su Marte, sul quale da tempo si stanno dedicando a un progetto top-secret.

E' da tempo ormai che gli umani sono atterrati per la prima volta sul Pianeta Rosso: l'hanno già "fatto loro". 
Su di esso, infatti, sono già state costruite delle basi.
I terrestri sono riusciti a renderlo in qualche modo abitabile e respirabile costruendo delle cupole isolanti. 
Purtroppo, senza la possibilità di ricorrere alla tecnologie e di attingere alle risorse del Pianeta Madre, la vita sul pianeta Rosso è ancora impossibile.
La sua superficie non è ancora stata completamente esplorata: stando a quando è stato scoperto fino ad ora, trattasi di un pianeta inabitato. 
Unica forma di vita presente: delle piante molto simili a licheni,  unica macchia verde su una distesa di sabbia rossa. 
Clima: secco, sbalzi termici estremi e con frequenti tempeste di sabbia. 
Presenza di acqua: rilevata poca neve in corrispondenza dei poli. 
Aria: irrespirabile senza un intervento artificiale; si sta sperimentando un modo per incrementare i livelli di ossigeno.
Satelliti (Deimos e Phobos): La posizione strategica di uno di essi lo rende ideale a sfruttarlo come pista di atterraggio.

Lo scrittore si immagina un futuro che non si allontana troppo dalla realtà.
Lo scenario presentatoci da Wright è piuttosto razionale, realistico e scientifico. 

Il protagonista del romanzo è Peter Benbow, dottore di fisica, tre lauree, vive e lavora in Africa con la moglie, conosciuta sul posto.
In seguito alla proposta di partire per Marte, è costretto a lasciarsi alle spalle la sua vita terrestre, legami affettivi compresi. 
Sul nuovo pianeta hanno bisogno del suo aiuto: le sue potenzialità verranno sfruttate nel migliore dei modi.

Benbow ricopre il ruolo di "ambasciatore": è l'unico personaggio a conoscere entrambe le facce della medaglia.
Tra Marte e la Terra, infatti, non c'è comunicazione: l'uno ignora i progetti dell'altro.
E' l'assenza di dialogo che complica non poco la situazione, che non sarebbe degenerata fino a quel punto se i due fronti avessero deciso di allearsi e non tenere all'oscuro l'altro di informazioni importanti, dalle quali dipende la salvezza del genere umano.

La storia non termina come ci si aspetterebbe. 
La soluzione, alla fine, è più a portata di mano di quello che si crede.
Tuttavia, non immaginatevi colpi di scena da urlo o scenografie fantascientifiche alla Star Wars.

Punto forte della narrazione sono le descrizioni tecnico-scientifiche e le parti più introspettive.

E' un libro brevissimo, un racconto lungo più che un romanzo: lo si legge tranquillamente in una giornata.


Valutazione:

12 ago 2015

Recensione "Le Ho Mai Raccontato del Vento del Nord" e "La Settima Onda" di Daniel Glattauer

Un'email all'indirizzo sbagliato e tra due perfetti sconosciuti scatta la scintilla. Come in una favola moderna, dopo aver superato l'impaccio iniziale, tra Emmi Rothner - 34 anni, sposa e madre irreprensibile dei due figli del marito - e Leo Leike - psicolinguista reduce dall'ennesimo fallimento sentimentale - si instaura un'amicizia giocosa, segnata dalla complicità e da stoccate di ironia reciproca, e destinata ben presto a evolvere in un sentimento ben più potente, che rischia di travolgere entrambi. Romanzo d'amore epistolare dell'era Internet, il romanzo descrive la nascita di un legame intenso, di una relazione che coppia non è, ma lo diventa virtualmente. Un rapporto di questo tipo potrà mai sopravvivere a un vero incontro?

Un romanzo epistolare.
Prendete due perfetti sconosciuti.
Emmi Rothner e Leo Leike.
Residenti nella stessa città, non si sono mai visti prima.
Emmi deve disdire l'abbonamento da un'orrida rivista locale.
Un errore nell'indirizzo email e il gioco è fatto.
Emmi entra in contatto con Leo, destinatario dell'email mandata alla persona sbagliata.
Da questo malinteso, ha inizio uno scambio intenso e quotidiano di messaggi.
Tra i due si instaura un'amicizia che va al di là della fisicità.
Un rapporto che sta in piedi grazie alle parole.

"Il suo corpo non era nient'altro che l'aria fra i tasti delle lettere con cui giorno dopo giorno la plasmavo a parole. Un soffio... e sarebbe sparita".


Un qualcosa di astratto: molto più profondo: attraverso le parole scritte, infatti, si riesce a comunicare in modo più intenso, intimo e profondo.

"Comunichiamo dentro una bolla d'aria".

"Non c'è nessuno intorno a noi. Abitiamo in un non luogo. Siamo senza età, senza volto. Il giorno e la notte non esistono. Siamo fuori dal tempo. Abbiamo solo gli schermi del computer, rigorosamente top secret, e un hobby in comune: l'interesse per un perfetto sconosciuto.
Che bravi".

Il romanzo si è rivelato molto al di sopra delle aspettative.
Già la premessa, che mi ha fatto tornare in mente il film "You've got mail - C'è Posta per Te" (uno dei miei preferiti), mi aveva incuriosita parecchio.
Due persone che non conoscono l'uno il volto dell'altro. 
Gli unici indizi che hanno sulla loro identità e sul loro aspetto sono unicamente riconducibili alle parole: conoscono sin troppo la personalità l'uno dell'altro, ma l'immagine fisica che hanno in testa è una mera fantasia.
E' un romanzo molto sottile. 
La scrittura è "fluida" e senza troppe pretese.
Il testo scorre molto velocemente, e lo si finisce fin troppo in fretta.

I due decideranno, alla fine, di incontrarsi? 
O si limiteranno a mantenere un rapporto prettamente virtuale?

Un consiglio: se non avete a portata di mano il seguito, non iniziatelo! Soprattutto se detestate le storie che finiscono in modo incompleto.


COINVOLGIMENTO: (=quanto è riuscito a coinvolgermi): 5/5
STILE DI SCRITTURA: 3/5
ORIGINALITA' TRAMA: 4/5
PERSONAGGI (profilo psicologico): 5/5
SETTING (qualità descrizioni): 3/5

Emmi e Leo: per chi ancora non li conosce, sono i protagonisti di un amore virtuale appassionante, che ha vissuto ogni sorta di emozione, a parte quella dell'incontro vero. Sì, perché dopo quasi due anni, Leo ha deciso di tagliare definitivamente i ponti con Emmi e partire per Boston, per ricominciare una nuova vita. Emmi non si dà però per vinta, e riesce nell'impresa di riallacciare i rapporti con Leo. Mentre lei è ancora felicemente sposata con Bernhard, per Leo in nove mesi le cose sono cambiate, eccome: in America ha conosciuto Pamela e finalmente ha iniziato la storia d'amore che ha sempre sognato. Si sa, però, l'apparenza inganna. Ritornano le schermaglie via e-mail che hanno tenuto col fiato sospeso i lettori di "Le ho mai raccontato del vento del Nord", e anche stavolta promettono scintille.

Come già nell'ultima parte del precedente romanzo, la relazione tra i due è diventata talmente intensa da risultare malata, soprattutto da parte di Emma.

Tanto che, il marito di quest'ultima (Bernhard), si accorge dello strano comportamento della moglie. 
Inizia ad indagare e, una volta intuita la causa del suo cambiamento, decide di intervenire.

Bernhard è il primo elemento esterno ad intromettersi nella loro relazione "in un'altra dimensione".

Al contrario di quello che mi sarei aspettata, il marito si dimostra una persona si indiscreta, ma anche saggia e riflessiva, in grado di comprendere la condizione della moglie e agendo quindi di
conseguenza. 
Allo stesso tempo, però, la sua reazione empatica mi ha dato invece parecchio fastidio: il suo non chiarire le cose ma complottare alle spalle della moglie.

L'intervento di una terza parte incrina non poco i rapporti tra i due: per la prima volta sono costretti a considerare il loro rapporto come qualcosa di vero, concreto, qualcosa non più separato dalla loro vita, ma parte di essa.

Leo, spaventato da tutto ciò, al termine del romanzo precedente aveva deciso di troncare temporaneamente il rapporti, di smettere di rispondere alle richieste della penpal e fuggire a Boston prendendosi una pausa di riflessione.

Apparentemente gestisce in modo più distaccato il rapporto con Emma: la sua vita virtuale non condiziona in modo così considerevole la sfera reale.
Riesce addirittura a trovare una compagna
Solo più avanti, capisce che la sua nuova fidanzata, Pamela, altri non è che un modo per riversare su qualcuno ciò che sente per Emmi.

Entrambi sembrano considerare il loro legame come qualcosa di impossibile da concretizzare: un sorta di amore utopico e idealizzato, ostacolato oltretutto dal longevo matrimonio di Emma.

Ma è evidente che, nonostante i numerosi tentativi di negare e di razionalizzare la cosa, i sentimenti che provano sono concreti: esistono in quanto tali.

Il primo incontro è un flop: entrambi sanno cosa si aspetta l'uno dall'altra, ma , essendosi creati entrambi un alter ego della persona alla quale scrivono, sarà molto difficile riconoscersi in quanto tali: il primo incontro sarà quello tra due estranei, due involucri incapaci di comunicare allo stesso modo utilizzato nel "Mondo di Outlook". 

Risolto il mistero dell'aspetto fisico, Emmi e Leo continuano comunque a mantenere la barriera del monitor, continuando quindi a condurre vite separate.

Gli argomenti  affrontati nelle lettere iniziano a spaziare: se prima avevano deciso di escludere discorsi relativi a famiglia e lavoro (per rimanere nella loro dimensione e mantenere l'anonimato), ora si concedono di parlarne in tutta libertà, rimanendo comunque sul vago.

Gli appuntamenti "face to face" organizzati sono brevi e poco frequenti.

La comunicazione scritta si è fatta meno frequente, più breve ma forse più sincera, più "parlata" che scritta, quasi fossero lunghi discorsi diretti.

Non mi ha entusiasmata come il primo.
Mi sarebbe piaciuto che l'incontro tra i due fosse spostato a più avanti nella storia, in modo da mantenere quell'aura di mistero in più: il fascino dell'indagine sull'alias avrebbe reso il tutto più intrigante.

Quando meno te l'aspetti... la storia termina, pur non lasciando punti in sospeso. Mi sarei aspettata qualcosa di più "ad effetto". 
Ma forse, vista la conoscenza avvenuta in modo progressivo, era l'unica possibilità plausibile: sciolti tutti i nodi, rimossi tutti gli ostacoli, non c'era più niente da raccontare: al libro non restava altro che terminare... senza tante cerimonie.

"Non esistono istruzioni per l'uso con annessa planimetria per l'avvistamento e il salvataggio della felicità. Ognuno cerca la propria a modo suo, o ovunque creda di poterla trovare il prima possibile"

COINVOLGIMENTO: (=quanto è riuscito a coinvolgermi): 2/5
STILE DI SCRITTURA: 3/5
ORIGINALITA' TRAMA: 2/5
PERSONAGGI (profilo psicologico): 5/5
SETTING (qualità descrizioni): 2/5

9 ago 2015

Recensione di "A Volte Ritorno" di John Niven

Trama di copertina:
Dopo una vacanza di qualche secolo Dio è tornato in ufficio, in Paradiso, e per prima cosa chiede al suo staff un brief sugli ultimi avvenimenti. I suoi gli fanno un quadro talmente catastrofico - preti che molestano i bambini, enormità di cibo sprecato e popolazioni che muoiono di fame... - che Dio si vede costretto a rimandare giù il figlio per dare una sistemata. JC (Jesus Christ) gli dice: "Sei sicuro sia una buona idea? Non ti ricordi cosa è successo l'altra volta?" Ma Dio è irremovibile. Così JC piomba a NY, dove vive con alcuni drop-out e ha modo di rendersi conto in prima persona dell'assurdità del mondo degli uomini. E cerca, come può, di dare una mano. Il ragazzo non sa fare niente, eccetto suonare la chitarra. E riesce a finire in un programma di talenti alla tv. Un gran bel modo per fare arrivare il suo messaggio a un sacco di gente. Ma, come già in passato, anche oggi chi sta dalla parte dei marginali non è propriamente ben visto dalle autorità.

"Secondo voi quando Gesù tornerà sulla Terrà avrà voglia di rivedere una croce del c***o?"
(Bill Hicks)



Ottimo inizio: una risata tira l'altra. 
Le scene comiche si susseguono una dietro l'altra, non lasciando nemmeno il tempo di respirare.

Il titolo italiano è molto più d'impatto rispetto all'originale, mentre, per quanto concerne la copertina, preferisco nettamente la versione Americana. Quest'ultima sembra volerci dire: "Se Gesù oggi fosse tra noi.... altri non sarebbe che un criminale"

Linguaggio "un tantino" parecchio volgare, ma niente di illegale.
Lo sconsiglio ai religiosi puristi e a quelli che si sconvolgono davanti a linguaggi scostumati.
Forse avrei evitato certe esagerazioni, come il fatto che Dio&Company fanno uso abituale di  canne e marjhuana: non mi sembra il caso di arrivare a questo punto, visto il tema piuttosto... delicato.

Irving fa di Gesù il suo portavoce, un modo indiretto di affrontare argomenti controversi, oggetto di dibattiti e accese discussioni: politica, religione, diritti degli omosessuali, ecologia, denaro e molto altro.

Di cosa parla il libro?
La vicenda ha inizio in Paradiso.
Dio si appresta a tornare "in ufficio" dopo un lungo periodo di ferie in cui essenzialmente è andato a pescare.
Perchè si, si lavora anche qui, cosa pensavate?
Quante cose si è perso!
I vari assistenti della combriccola lo aggiornano sull'attuale situation della Terra, e ne rimane sconvolto, gli cadono le braccia dallo sconforto tanto ci rimane di sasso.

Il Dio di Irving non vede la Bibbia come un libro di culto, anzi, rimane stupito quando ne scopre l'esistenza.

Ci rimane ancor più male quando si rende conto che la religione basata sul suo culto si basa su ideali che non c'entrano niente con quello che lui veramente pensa: falsi profeti hanno sfruttato la sua immagine a loro vantaggio, per diffondere idee che Lui nemmeno condivide.
Dopo questa breve introduzione, un altro personaggio entra in scena: Gesù.
Ma chi è costui?
E' "uno di noi", è un po' il ritratto del ragazzo medio contemporaneo: voglia di far niente, "bamboccione" e molto legato al padre.

Vista la grave situazione sulla Terra, il Signore decide di far scendere il figlio a New York, nel tentativo di salvare "aggiustare" gli uomini, e per infondere in essi un briciolo di sale in zucca come intente Lui.
Gesù, scorbutico e di malavoglia, è costretto a rimettersi nei panni del Messia.

Toglietevi dalla testa l'immagine idealizzata che vi siete fatti del Figlio di Dio: niente parabole, niente miracoli e niente "passeggiate" sulle acque per il Gesù di Irving.

Pensate invece a qualcuno di più umano e moderno, senza peli sulla lingua: una versione... aggiornata.

"Piacere, Gesù" [...]
"Come Quello della Bibbia?"
"Spiccicato. Senti, non ti devi preoccupare, qual è la cosa peggiore che può capitarti?"
"Che a loro non piaccio"
"Allora che se ne vadano a*******o [...]


"E quindi... " dice Terence, pulendosi il labbro superiore dalla schiuma di birra "Quand'è che c'è la messa?"
"La messa?" domanda Gesù.
"Si, la messa e le preghiere e tutto il resto.
Gesù e Becky scoppiano a ridere.
"Amico" dice Becky, "se è questo che cercavi, poco ma sicuro sei finito nel posto sbagliato"

Nella sua nuova vita da Messia, GC è lo squattrinato chitarrista di una band, pieno di amici "problematici" provenienti dai quartieri poveri della città: tizi poco raccomandabili per la gente comune, barboni, donne con un passato di droga e prostituzione, aiutate da lui a tornare a condurre una vita più sana.

PREDICA BENE E RAZZOLA male BENE
L'immagine da "buon samaritano", però,  non gli si scolla del tutto di dosso.
Malgrado le sue pessime condizioni economiche, si impegna ad ogni costo nell'aiutare i bisognosi.
Nel complesso, però, l'uomo che ci viene presentato da Irving non è certo un santarellino: un po' hippie e anticonformista, un po' come faceva il buon vecchio Robin Hood, ricorre anche all'inganno per ottenere certe agevolazioni dimostrandosi un perfetto affarista.

"JESUS CHRIST SUPERSTAR"
La vita della sua band ha un ruolo preponderante nella vicenda, tanto da mettere in secondo piano il tema principale della storia.
Gesù capisce che, se vuole essere ascoltato dal popolo moderno, l'unica soluzione è servirsi dei mass media.

Ma come fare?

"Gesù Cristo si era illuso che quaggiù fosse tutto più semplice: formi una band che spacca, vendi una marea di dischi e poi usi quel palco per dire alla gente che stanno mandando tutto a p*****e. [...] Facile, come no. Pensa ora"

Sarà un annuncio pubblicitario a fargli venire la brillante idea:  partecipare ad un provino per un talent show musicale.
Parte così per un viaggio on the road destinazione Los Angeles (gli studi di American Popstar), scortato dalla sua affidata ciurma di amichetti ...

Caduta di stile a metà libro: una volta approdati in tv, non si fa altro che parlare di dati tecnici, audience,strategie per aumentare la popolarità del proprio personaggio televisivo, dilemmi su quali canzoni presentare alle esibizioni, produttori bacchettoni: uno spaccato di ciò che accade dietro le quinte di un talent show di successo: piuttosto barboso.

Una ripresa la si ha solo nell'ultima parte.

Il testo è arricchito qua e là da citazioni di canzoni famose, che a loro modo fanno da colonna sonora alla narrazione.
I minuziosi dettagli musicali e alcune scene stile musical faranno sicuramente piacere agli appassionati di musica!

Riuscirà il nostro eroe a cavalcare l'onda del successo e, soprattutto, a diffondere la parola del Padre nel Mondo?

"Fate i Bravi"
(Dio)

COINVOLGIMENTO: (=quanto è riuscito a coinvolgermi): 7/10
STILE DI SCRITTURA: 8/10
ORIGINALITA' TRAMA: 8/10
PERSONAGGI (profilo psicologico): 7/10
SETTING (qualità descrizioni): 7/10

2 ago 2015

Recensione "I Segreti di Coldtown" di Holly Black

Ti svegli la mattina dopo una festa: sei stesa in una vasca da bagno, la tenda tirata, intorno un profondo silenzio. 
Gli altri staranno ancora dormendo? 
Quando ti alzi e giri di stanza in stanza, scopri che durante la notte è successo qualcosa di tremendo. 
Legato a una sedia, trovi un misterioso ragazzo dagli occhi rossi. Vicino a lui, vivo e ammanettato, c'è Aidan, il tuo ex: appena provi a liberarlo, ti assale in preda a una fame atavica. 
Tutto questo non è normale, neppure se ti chiami Tana e sei nata in un mondo molto simile al nostro, un mondo in cui le persone si trasformano in mostri assetati di sangue e vivono confinati nelle Coldtown. 
Li chiami vampiri, ma potrebbero avere anche altri nomi. Molti di loro sono celebrità, li trovi ogni sera in televisione: tutti i canali trasmettono in diretta le loro feste più trasgressive. 
Ora non puoi più evitarli, e hai solo ottantotto giorni per salvarti: ma a quanto sei disposta a rinunciare per tenere in vita ciò che non vuoi perdere?

Un mondo nel quale il morbo del vampirismo si è diffuso a perdita d'occhio.
Per debellare l'epidemia, si è deciso di circoscrivere il contagio internando gli infetti (detti anche Freddi, portatori sani del morbo) e i vampiri in delle specie di ghetti, le Coldtown, governate dagli internati stessi.

I vampiri di questo romanzo sono una via di mezzo tra quelli a cui siamo abituati (assetati di sangue) e gli zombie (portatori di un morbo contagioso).
Occhi scarlatti, pelle perfetta e senza pori, bellezza sovrumana. Questo è il loro aspetto esteriore.


Sembrava che, qualunque demone li possedesse, [...] li forgiasse come metallo prezioso, bruciando la loro umanità esteriore per arrivare al nucleo a scoprire qualcosa di più bello"

Quando sono a secco di sangue, i vampiri raggiungono il culmine della mostruosità, perdendo ogni controllo e agendo solo in base a un istinto animalesco. 

"Gavriel aveva l'aspetto di una tetra allucinazione, qualcosa di terribile e inconoscibile, un dio impostore, signore dell'omicidio".

"Bere il sangue è un'esplosione di petali di rosa, è come il latte col miele e ogni cosa calda nel mondo. E' come bere luce pura".

Ci sono i vampiri antichi, come Gavriel, che sono diventati tali prima che il mondo diventasse "freddo".
Quest'ultimi disprezzano gli umani e i vampiri matricola (cioè i vampiri freschi di trasformazione, che
sono cambiati da non più di dieci anni).

I vampiri sono diventati una questione mediatica: alcuni di loro sono famosi e adorati come delle vere e proprie star del cinema: le abitazioni lussuose dei più ricchi e famosi sono invase dalle telecamere, e, quando questi organizzano delle feste, i fan le seguono voracemente.

La loro posizione nello show business, però, non è poi così prestigiosa: esaminati come se fossero degli scherzi della natura o delle cavie da laboratorio, la tv trasmette reality show e riprese sanguinolente in diretta sulla loro vita quotidiana, mettendo "in vetrina" gli aspetti più bizzarri e macabri della loro vita privata.

Nelle Coldtown ci sono reporter che non aspettano altro di riprendere le scene più crude (vampiri che squartano un umano e cose simili), in modo da guadagnarsi posizioni di prestigio.
Per fare riprese nuove ed escusive, arrivano anche al punto di mettere a rischio la propria e altrui vita.

Questa pubblicità costante, a fatto sì che molti vogliano trasformarsi in vampiri di propria volontà, per emulare i loro idoli.

Sui vampiri è stata posta una taglia: chiunque riesca a catturarli (vivi o morti) e a consegnarli ad una Coldtown, riceverà in cambio una ricompensa: si può scegliere tra una fruttuosa somma di denaro e la possibilità di ricevere uno speciale gettone per liberare uno degli umani internati nel ghetto, a patto che questo non sia stato infettato.

Ad ogni modo, i vampiri imprigionati nelle Coldtown sono comunque più tutelati che all'esterno, dove sono costantemente perseguitati dalla minaccia dei cacciatori di taglie e dell'esercito, disposti a catturarli con ogni mezzo.

Protagonista della storia è Tana
Risvegliatasi a casa di un amico nel bel mezzo dei resti di una festa, Tara si rende conto che la casa è stata assaltata da un gruppo di vampiri, che hanno lasciato dietro di sè una massa di cadaveri. 
E' qui che  avrà modo di incappare in Gavriel, un vampiro, che, per qualche oscuro motivo, le chiede di consegnarlo ad una Coldtown fingendosi una cacciatrice di taglie.
La
questione interessa la giovane, perchè  in questo modo riuscirà ad intrufolarsi all'interno tutelata dal gettone, che le permetterà di uscire liberamente in un prossimo futuro.
Oltre a Gavriel (in fuga, a quanto pare, dal Thorn di Istra, un vampiro celebre per la sua pazzia) ad Aidan, il suo ex ragazzo e i fratelli dai capelli blu Midnight e Winter, due blogger aspiranti vampiri, curiosi di entrare nel ghetto per scoprire cosa si trovi all'interno.
accompagnare la ragazza nella missione ci sono

Coinvolgimento altalenante: lo stile di Holly Black non mi ha fatta impazzire:. Ho fatto piuttosto fatica a seguire la storia, non perchè non mi incuriosisse quello che stava accadendo, quanto perchè il modo in cui vengono spiegati e descritti i fatti è poco chiaro.

Il lettore viene catapultato nel bel mezzo della storia senza che gli sia spiegato niente, e questo, inizialmente, mette un po' confusione.

La narrazione è intervallata da alcuni flashback, e i punti di vista variano abbastanza spesso.

La parte che mi ha più incuriosita, e alla quale è stato dedicato poco spazio, è quella in cui si parla del passato di Gavriel.
Altro punto a favore è la storia d'amore priva di smancerie inutili.

L'ambientazione "alla The Walking Dead" non ha niente di nuovo da proporre: il solito mondo post-apocalittico con abitazioni occupate abusivamente, saccheggiate e messe a soqquadro, un'infinità di cadaveri ammassati per le strade e spargimenti di sangue a non finire:
un mondo barbarico e selvaggio.
La morte è ormai parte della quotidianità e la legge come siamo abituati a conoscerla non è più importante.

"Non è il diavolo a tentare noi: 
siamo noia tentare lui, offrendogli l'opportunità
di mostrarci di cosa è capace".
George Elliot

Della stessa autrice, consiglio invece la trilogia Modern Faerie Tales, il cui primo libro è "La fata delle tenebre".

COINVOLGIMENTO: (=quanto è riuscito a coinvolgermi): 2/5
STILE DI SCRITTURA: 3/5
ORIGINALITA' TRAMA: 2/5
PERSONAGGI: 2/5
SETTING: 2/5

1 ago 2015

Serie tv tratte da libri di prossima uscita 2016 (?)

Shadowhunters - The Mortal Instruments
Tratta dai libri di Cassandra Clare, nel 2013 è già stato fatto un film sul primo libro (The Mortal Instruments City of Bones).

Il cast è stato completamente sostituito, a partire dai protagonisti, quindi scordatevi di Jamie Campbell Bower (Jace) e Lily Collins (Clary).

Essendo una serie tv, saranno approfonditi maggiormente certi aspetti, e ovviamente non ci si limiterà al primo libro.

La serie sarà trasmessa da ABC Family.

Trama del primo libro:
Shadowhunters Città di Ossa:
La sera in cui la quindicenne Clary e il suo migliore amico Simon decidono di andare al Pandemonium, il locale più trasgressivo di New York, sanno che passeranno una nottata particolare ma certo non fino a questo punto. I due assistono a un efferato assassinio a opera di un gruppo di ragazzi completamente tatuati e armati fino ai denti. Quella sera Clary, senza saperlo, ha visto per la prima volta gli Shadowhunters, guerrieri, invisibili ai più, che combattono per liberare la Terra dai demoni. In meno di ventiquattro ore da quell'incontro la sua vita cambia radicalmente. Sua madre scompare nel nulla, lei viene attaccata da un demone e il suo destino sembra fatalmente intrecciato a quello dei giovani guerrieri. Per Clary inizia un'affannosa ricerca, un'avventura dalle tinte dark che la costringerà a mettere in discussione la sua grande amicizia con Simon, ma che le farà conoscere l'amore.

The Magicians
Prossimamente trasmessa su Syfy channel, la première è prevista per il 2016.
Anche questa serie sarà tratta da un libro, pubblicato anche in italia con il titolo "Il Mago".

Trama libro:
Quentin Coldwater ha diciassette anni, la mente di un genio e molte, troppe inquietudini. Da cui si libera solo volando a Fillory, magico mondo di libri per ragazzi tra le cui pagine riesce a sentire il sapore sconosciuto della felicità. Come non gli succede nella vita reale - almeno finché non viene scelto dalla prestigiosa università per maghi di Brakebills, che sorge nascosta da un incantesimo sulle rive dell'Hudson. A Brakebills la magia è una cosa seria, e tra lezioni di stregoneria, emozionanti partite al gioco del welters, primi amori e nuove amicizie, Quentin ne impara i segreti, al punto da credere di poter cambiare la realtà con un tocco di bacchetta. Ma la magia ha i suoi lati oscuri: e Quentin lo capirà a sue spese ritrovandosi proprio nella "sua" Fillory, magicamente reale, per scoprire che anche lì, come nel nostro mondo, i colori del bene e del male sono pericolosamente sfumati. E che la magia non può più nulla quando arriva il momento di entrare nella vita vera, e affrontare la struggente fatica di crescere.

Una Serie di Sfortunati Eventi
Come nel caso di Shadowhunters, anche da questa serie era già stato tratto un film (che riassumeva i primi tre libri). Tra il cast c'era Jim Carrey che ricopriva il ruolo dell'antagonista, lo spietato Conte Olaf.
I libri della serie sono 13: scritti da Lemony Snicket (uno pseudonimo) sono molto brevi e destinati ad un pubblico piuttosto giovane.
Ricordo che avevo di gran lunga preferito il film alla versione letteraria, anche perchè, nonostante li avessi letti con piacere, ero rimasta molto  delusa dal finale, che lasciava parecchie cose in sospeso.
Vedremo se questo riadattamento riuscirà a lasciare qualcosa in più rispetto alla versione cartacea.