18 feb 2014

Recensione "Per fortuna c'erano i Pinoli" di Margherita de Bac

L'anoressia è una gabbia perpetua.
Lasciate ogni speranza, voi che entrate.

Un libro breve, ma che lascia il segno.
Una protagonista apparentemente debole e trasparente, ma con una grinta che nessuno ha.

Questa è la storia di Domitilla:
Una ragazza diversa ma speciale, "strana", solitaria, malinconica e sfuggente.

Non ha amicizie importanti, non le piace fare le cose che fanno impazzire i ragazzi della sua età.

La timidezza e l'insicurezza spingono via la sua vera lei:

"Continuava a chiedersi come gli altri avrebbero soppesato il suo comportamento, come l'avrebbero giudicata. L'insicurezza la spingeva a non esporsi e ripiegare su un atteggiamento gentile e accomodante. Una via di mezzo. Era convinta che lo sport preferito della gente fosse la critica. Da ragazzina si sentiva perennemente osservata [...] Si vergognava addirittura di uscire di casa. Per non farsi notare rasentava i muri. [...] Si sentiva a proprio agio solo se conosceva l'ambiente e poteva muoversi senza il rischio di trovare estranei".

Con la maschera si sentiva protetta, Domitilla.
D'incanto tutte le inibizioni scomparivano, per lasciare il posto a caparbietà, coraggio, tenacia. Si sentiva un'altra o, semplicemente, quella che avrebbe voluto essere.

Oppure sognava di scorgere il mare da lontano. [...]
Ma di non poterlo raggiungere. 
Nelle sue nottate inquiete compariva poi l'immagine di un veliero magnifico, tre alberi, la prua maestosa.
Ne leggeva il nome, nel sogno: La Signora del Vento.
Salpava senza di lei, che restava solitaria sulla banchina dopo aver tentato goffamente di saltare a bordo.
I passeggeri da prua le tendevano mani che non riusciva ad afferrare.
SI svegliava, fradicia di sudore.
Il suo incubo, notturno e diurno, era l'inadeguatezza.
Il problema era che di fatto si sentiva responsabile di tutto.

Poi avviene il miracolo: l'incontro con Lucia, una divorzista specializzata in diritto di famiglia, le cambia la vita. 
Il divario d'età tra le due non conta, perchè un ponte più solido le unisce: un'amicizia al di fuori dagli schemi, senza obblighi, fondata solo ed esclusivamente sul sostegno reciproco.

Riuscirà Domitilla a svelarle l'oscuro segreto che si cela nel suo passato e a vincere la paura dell'amore?

"Mi ha paragonata ad una farfalla dalle ali coloratissime e circondata da un bozzolo. Lui la vedeva chiaramente svolazzare in quella gabbia, mentre la farfalla non sapeva di avere le ali colorate e si comportava come fossero rotte."

Una ferita mai del tutto rimarginata, un'esperienza difficile, che l'ha costretta a maturare prima del tempo: "la Bestia" che l'ha spinta in una trappola insormontabile, un carico aggiuntivo al suo carattere già insicuro di suo.
Un diario scritto in quei tempi sofferti, lettere forgiate per concretizzare quello che detto a parole è inspiegabile.

Con questo romanzo d'esordio, Margherita de Bac colpisce nel segno, mostrandoci l'anoressia per quella che è. 
Non è vero che, chi è affetto da questa malattia, non mangia solo perchè vuole restare magro.
Chi si limita a questo non ha capito niente.
 Ci sono mille sfumature e tanti motivi per i quali ci si ammala. 
E la base è prettamente psicologica.

"Noi non ci guardiamo allo specchio. E se ci guardiamo, non ci vediamo. Il nostro corpo non e' niente. Non e' vero che deformiamo l'immagine di noi stesse. Tutte cavolate. Il nostro specchio sono gli altri. Noi siamo quello che gli altri vedono."

IL PERCHE' DEL TITOLO
Il titolo acquista senso, una volta arrivati alla fase più importante della storia: il momento in cui Domitilla inizia ad aprirsi al mondo.
Raccogliere i pinoli nel parco rappresenta per Domitilla un primo passo verso la libertà: segregata Nella Villa, cerca di gustarsi come meglio può i pochi attimi che le sono concessi fuori, approfittando di ogni millesimo di secondo per muoversi (un modo per sfogare i suoi sentimenti repressi), cosa che non può fare, perchè è costretta a passare la maggior parte del suo tempo seduta nella sua stanza. 

I personaggi sono approfonditi alla perfezione. Il merito è anche di Adele Pascale, amica di Margherita, che l'ha guidata attraverso la psicologia dei personaggi, aiutandola a renderli compatibili con la realtà. L'autrice è riuscita, in questo modo, a tessere una trama ben strutturata, dai risvolti commoventi.

Una fiaba moderna, dove la speranza è un raggio di sole pronto ad illuminare la via di chi la cerca.

Qualunque fiore tu sia
quando verrà il tuo tempo
sboccerà.
Prima di allora,
una lunga e fredda 
notte potrà passare
anche dai sogni
trarrai forza e nutrimento.
Perciò sii paziente.
Per quanto ti accade.
Curati e amati.
Senza paragonarti o voler diventare.
Un altro fiore.
Non esiste fiore migliore 
di quello che sboccia.
Dopo essere rimasto chiuso.
Per tanto, troppo tempo



Voto: 
Trama: 4/5
+Personaggi 5/5
+Stile scrittura 5/5
+Titolo: 4/5
=Totale: 4,5/5


8 commenti:

  1. Ammetto che questo libro non mi ispirava granché, non c'era un motivo preciso, semplicemente preferisco altre letture, ma la tua recensione mi ha davvero incuriosita!!! :)

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  2. Io invece leggo un po' di tutto.... tempo fa non avevo il coraggio di leggere fantascienza perchè ero convinta che fosse troppo sofisticata x i miei gusti..... Invece ora è il mio genere preferito assieme al fantasy ;) diciamo che sono aperta a tutto :-) sono ancora diffidente nei confronti dei saggi, però ;-P

    A me è piaciuto ;) malinconico ma con tanta speranza.... l'unico difetto che ho trovato sono alcune ripetizioni qua e là

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    1. In realtà anch'io alla fine leggo di tutto (e anch'io condividevo i tuoi dubbi sulla fantascienza... ok, in realtà io i dubbi ce li ho ancora... ho letto un paio di libri e mi sono anche piaciuti ma la guardo ancora con sospetto, anche se approfondirò la conoscenza, prima o poi :P) però se i libri hanno quel non so che di "lacrimoso" (non è una critica è che è l'unico aggettivo che mi è venuto in mente) di solito li evito... alle lacrime quasi quasi preferisco i saggi :P

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  3. ;) in parte ti do ragione XD amo ma allo stesso tempo odio i libri con finali strappalacrime ;) urgh ma sai quanti ne ho letti?? (tipo non lasciarmi di kazuo ishiguro)

    beh qui il lieto fine c'è...

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    1. Non lasciarmi ce l'ho in WL da un po'... ma credo che per ora resterà lì :P

      Oh... bene! Magari se mi capita gli darò un'occasione :)

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